Trekking cinofilo notturno - Foto di S. Ferrario
Trekking cinofilo notturno – Foto di S. Ferrario

La dimensione notturna della natura è estremamente affascinante sia per noi sia per i nostri amici a 4 zampe, ma è bene prepararsi adeguatamente per muoversi in sicurezza nel buio.

È importante dunque non trascurare l’illuminazione, facendo attenzione a considerare separatamente l’illuminazione funzionale ai nostri passi, meglio se mediante una lampada frontale che ci lascia libere le mani, e l’illuminazione funzionale ai movimenti del cane, meglio se con una torcia a mano indipendente.

Consiglio di distinguere le due cose poiché se intendiamo sganciare il cane dal guinzaglio, anche su brevi tracciati privi di pericoli o invece su tratti di sentiero impegnativi nei quali il cane agganciato potrebbe essere d’impaccio per noi o per lui, potremmo avere la necessità di illuminare due scenari differenti e sarebbe meglio non dover scegliere tra chi lasciare al buio.

Detto questo, oggi esistono lampade frontali molto leggere, dalle dimensioni contenute e dai costi limitati a poche decine di euro che ci consentono di avere tutte le dotazioni necessarie. Quando scegliamo il prodotto più adatto alle nostre esigenze teniamo solo conto che più cresce la potenza di illuminazione (espressa in Lumen) più generalmente cala l’autonomia.

Possiamo avere le normali batterie alcaline oppure quelle ricaricabili agli ioni di litio (ricaricabili con un cavo tipo USB da una normale presa di corrente, dal computer o con un cavo dedicato dall’auto, caratterizzate da una durata inferiore rispetto alle prime e da una maggiore seppur modesta autoscarica ma anche da una resa più costante nel tempo e da una ottima tenuta alle basse temperature), possiamo avere batterie dimensionalmente più contenute (con minore ingombro e peso ma anche minore autonomia) e concentrate nella zona frontale della testa oppure batterie più importanti (che garantiscono maggiore autonomia) collocate nella porzione posteriore della testa o in posizione remota (ad esempio nello zaino).

Abbiamo poi lampade che permettono di ampliare o restringere il fascio di luce concentrando o meno la potenza su un campo più o meno ristretto, esistono “funzioni risparmio” per contenere il consumo energetico rinunciando ad un po’ di potenza di illuminazione (magari su tratti non impegnativi o scarsamente accidentati, ecc….), la possibilità di emettere luci colorate di emergenza e dotazioni con diversi livelli di impermeabilità (importante in caso di utilizzo in condizioni meteo estreme).

Attenzione, infine, alla fascia elastica che deve essere comoda, deve garantire una tenuta ottimale per intervalli di tempo anche notevoli, con sollecitazioni importanti in caso di movimento su terreni accidentati, e facilmente amovibile dal corpo della lampada, per poter essere lavata.

A parte quest’ultima nota, molte delle considerazioni sopra sintetizzate valgono anche per le torce a mano, utili come dicevo per controllare il cane e aiutarlo nella visione notturna, sebbene la ricchezza di bastoncelli sulla retina dell’occhio del cane e la presenza del tappeto lucido gli consentano di valorizzare anche scarse quantità di luce.

Per concludere, consiglio a tutti di portare sempre con sé una lampada frontale, anche piccola e magari non potentissima, in occasione di trekking della durata di una giornata: basta poco, infatti, per perdersi, per calcolare male i tempi, rallentare il passo per un incidente o un dolore improvviso e il peso e l’ingombro ormai contenuti di queste piccole attrezzature non giustifica più il sacrificio di importanti margini di sicurezza.

Buon divertimento a tutti!